Fate attenzione a quello che udite

Giovedì 31 Gennaio 2019

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 4,21-25.

Diceva loro: «Si porta forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto? O piuttosto per metterla sul lucerniere?
Non c’è nulla infatti di nascosto che non debba essere manifestato e nulla di segreto che non debba essere messo in luce.
Se uno ha orecchi per intendere, intenda!».
Diceva loro: «Fate attenzione a quello che udite: Con la stessa misura con la quale misurate, sarete misurati anche voi; anzi vi sarà dato di più.
Poiché a chi ha, sarà dato e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».
  • L’importanza dell’ascolto nella quotidianità è essenziale , l’ascolto può essere una luce sul tavolo che ci mostra quello che c’è intorno .  L’ascolto ci insegna, ci mostra pericoli , ci mostra cose che non vediamo , l’ascolto può farci capire quanto siamo piccoli e fragili , ci fa maturare , ci fa sentire importanti , ci fa sentire unici , ci fa sentire preziosi agli occhi di Dio…Fate attenzione a quello che Udite…

 

  • Ascolta , perché chi sa ascoltare sa anche vivere…

FABRIZIO MORO

Il Santo Rosario della Vergine del Silenzio

Mercoledì 30 Gennaio 2019

 

 

Cari Fratelli e Sorelle…

Come tutti i Mercoledì…Rinnoviamo l’invito alla Chiesa di San Nicola Vescovo questa sera alle ore  21:00
Per Pregare tutti assieme  il Santo Rosario della Vergine del Silenzio…

Ricordiamo Per chi non può venire oggi a San Salvo, che domani alle ore 21 si Prega anche a Vasto nella Chiesa di San Marco…

Buona giornata!!!

I responsabili del gruppo di Preghiera della Vergine del Silenzio di San Salvo

Alessio ed Emanuela

Il Seminatore semina la parola

Mercoledì 30Gennaio 2019

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 4,1-20.

In quel tempo, Gesù si mise di nuovo a insegnare lungo il mare. E si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli salì su una barca e là restò seduto, stando in mare, mentre la folla era a terra lungo la riva.
Insegnava loro molte cose in parabole e diceva loro nel suo insegnamento:
«Ascoltate. Ecco, uscì il seminatore a seminare.
Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e vennero gli uccelli e la divorarono.
Un’altra cadde fra i sassi, dove non c’era molta terra, e subito spuntò perché non c’era un terreno profondo;
ma quando si levò il sole, restò bruciata e, non avendo radice, si seccò.
Un’altra cadde tra le spine; le spine crebbero, la soffocarono e non diede frutto.
E un’altra cadde sulla terra buona, diede frutto che venne su e crebbe, e rese ora il trenta, ora il sessanta e ora il cento per uno».
E diceva: «Chi ha orecchi per intendere intenda!».
Quando poi fu solo, i suoi insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli disse loro:
«A voi è stato confidato il mistero del regno di Dio; a quelli di fuori invece tutto viene esposto in parabole,
perché: guardino, ma non vedano, ascoltino, ma non intendano, perché non si convertano e venga loro perdonato».
Continuò dicendo loro: «Se non comprendete questa parabola, come potrete capire tutte le altre parabole?
Il seminatore semina la parola.
Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la parola; ma quando l’ascoltano, subito viene satana, e porta via la parola seminata in loro.
Similmente quelli che ricevono il seme sulle pietre sono coloro che, quando ascoltano la parola, subito l’accolgono con gioia,
ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della parola, subito si abbattono.
Altri sono quelli che ricevono il seme tra le spine: sono coloro che hanno ascoltato la parola,
ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e l’inganno della ricchezza e tutte le altre bramosie, soffocano la parola e questa rimane senza frutto.
Quelli poi che ricevono il seme su un terreno buono, sono coloro che ascoltano la parola, l’accolgono e portano frutto nella misura chi del trenta, chi del sessanta, chi del cento per uno».
  • Il Vangelo di oggi mi trasmette la complessità della Fede , nel senso che è molto variegata in ogni singolo Cristiano . Infatti in primis siamo tutti Peccatori , poi c’è chi è assente totalmente , chi raccoglie un seme  della Parola e lo getta via subito,  chi lo raccoglie e  lo mette in tasca , chi lo raccoglie e poi lo dona , chi lo raccoglie lo semina a sua volta con la Speranza di raccogliere i frutti…Ciò che è importante è seguire la Parola è farla nostra , ma comunque Seguirla . Rispettiamolo perché non è un caso se quotidianamente…il Seminatore semina la Parola…

 

  • Continua a piantare i tuoi semi, perché non saprai mai quali cresceranno.

ALBERT EINSTEIN

Chi compie la volontà di Dio

Martedì 29 Gennaio 2019

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 3,31-35.

In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare.
Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano».
Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli!
Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre».
  • La Vita è molto particolare , a volte può essere dura , cruda , confusa piena di mancanze fisiche come la mancanza di persone a noi care , oppure astratte come i sentimenti le attenzioni che non ci vengono date . Abbiamo però sempre delle scelte da compiere dettate da Noi , da quello che magari vogliamo colmare , ma come fare? Come riconoscere chi è giusto per noi? Come riconoscere chi può riempire le nostre mancanze?                                        Secondo me attraverso….Chi compie la Volontà di Dio…

 

  • Che Dio ci conceda la capacità di riconoscere il giusto, la volontà di sceglierlo e la forza per conservarlo.
    [Preghiera pronunciata all’inizio di ogni seduta della Tavola Rotonda]

RE ARTÙ

“Non possiamo vivere se non viviamo in comunione con il fratello”

La testimonianza di Francesca Di Marco alla Gmg

Cos’è l’uomo senza l’altro. Ogni uomo, se e quando non sceglie l’eremo, è un uomo che naturalmente vive con l’altro. Nessuno può vivere da solo! Ve lo immaginate se Dio avesse creato un solo uomo giusto per? Cosa sarebbe la vita di quell’uomo? Chi potrebbe amare, per chi potrebbe lavorare, con chi potrebbe scambiare quattro chiacchiere, da chi potrebbe ricevere gesti di affetto, con chi si potrebbe confidare, quale utilità avrebbe il suo agire, il suo essere…? Se Dio avesse creato un solo uomo non sarebbe un Dio di amore ma un Dio che voleva soddisfare semplicemente un suo ego. Ma Dio è “l’Amore” e tutto ciò che proviene da Lui non può essere altro che l’emanazione di questo suo essere semplicemente “Amore”. E così ha creato l’uomo con lo stesso spirito con cui un marito e una moglie mettono al mondo un figlio: semplicemente per puro amore e senza e aspettarsi niente in cambio e lo ha chiamato a vivere insieme agli altri e a costruire relazioni d’amore all’interno delle mura domestiche, nei luoghi di lavoro, in quelli di svago e in ogni altro luogo. Le testimonianze dei nostri ragazzi sansalvesi su cosa stanno vivendo a Panama con la Giornata Mondiale della Gioventù riescono a trasmettere quello che forse poteva essere l’immagine del sogno di Dio per l’uomo: tutti sotto uno stesso cielo che vivono nella consapevolezza dell’immensità dell’amore del Padre celeste e dell’essere come fratelli che condividono fatiche, gioie, e dolori. Si fanno l’uno dono dell’altro. Non ci sono mura, è come se parlassero tutti una stessa lingua, e anche se sono in tanti e ognuno con la sua identità, sono come un tutt’uno dove ognuno diviene il completamento dell’altro.

Di seguito la testimonianza di una dei sei giovani sansalvesi che ora si trovano a Panama, Francesca Di Marco

Papa Francesco nel discorso di apertura della GMG, a tutti i giovani ha detto “dovete essere ponte che unisce”. Questo è Panama, un ponte che ha unito milioni e milioni di giovani da tutto il mondo.

Spesso si ha paura dei ponti, si ha paura che possano crollare per la poca stabilità, ma posso assicurarvi che questi ponti, costruiti da noi giovani, non possono crollare. L’ho capito quando guardando Cinta Costera (il parco dove abbiamo celebrato la via Crucis e l’arrivo del Papa) vedevo ragazzi che marciavano, ballavano, cantavano, correvano da una parte all’altra pur di incontrare un compagno che neanche parla la stessa lingua. Volti sorridenti e neanche un accenno di tristezza o malinconia. Era il tramonto, quando ero intenta a fissare lo sguardo del mondo sul Papa, che raccontava di come i giovani possono e devono cambiare il mondo, di come devono dedicare la loro vita al prossimo, perché senza una vita in relazione con l’altro siamo singoli uomini e non comunità.

Ho gli occhi lucidi quando penso a quanto amore, quanta allegria, quanta spontaneità e familiarità ci sia in queste persone che ho avuto il privilegio di conoscere, con quanta facilità si parli, senza pregiudizi.

Mi piace pensare che, in questa costruzione di questo ponte, possa metterci del mio per renderlo ancora di più forte e stabile.

Abbiamo ancora tanto lavoro da fare, tanto da camminare e imparare. Cari giovani, cara Francesca, noi siamo un ponte e non dobbiamo aver paura di camminare.

Cammino, cammino e tanto cammino! Le catechesi di questi giorni sono state, occasioni di incontri spettacolari! Si è parlato dei sogni di noi giovani, di quello che vogliamo per la Chiesa, ed è emerso che tutti vogliamo la stessa cosa: fiducia, forza e sostegno! Don Nicola, il parroco che ha tenuto una delle catechesi ha detto una cosa che mi ha davvero colpito, e che non possiamo vivere se non viviamo in comunione con il fratello, non esiste un individuo, ma una persona che condivide l’amore.

Abbiamo parlato di vocazioni e di quale può essere un nostro sogno, ed è qui che don Nicola ha fatto un paragone bellissimo “la vocazione è come una partita a ping pong e non ha schemi definiti, ma il tuo avversario risponde in base a come servi tu e noi con Dio possiamo giocarci, ricordandoci che la relazione con Dio è fondamentale in tutti gli ambiti della nostra vita. In gruppi da 4 abbiamo espresso i nostri sogni e i nostri pensieri su ciò che stiamo vivendo, ognuno con differenze, sia di età che caratteriali. Ho ascoltato le mie compagne e ho davvero capito di quanto Dio chiami la nostra vita a darle un senso. Questa ragazza, veneziana, ci ha detto che fino a 4 anni fa aveva sempre messo una croce sopra a Dio e sopra alla chiesa, quando poi in un sogno vede una suora che le dice ” Dio ti ama”, lei da allora vive la sua vita con Dio, vive la sua vita in relazione con il prossimo e con Dio. Tante altre piccole sfumature di queste giornate tutte molto intense, che stanno man mano dando colore e vita al mio quadro.

Ovviamente non sono mancate le risate, i balli e i canti fatti in allegria e gioia… Un piccolo scambio di bracciali con i nostri fratelli dell’Ecuador, del Cile e di tanti altri paesi, un gesto facile, veloce che però rende tutti fratelli sotto lo stesso cielo stellato. Viviamo così, senza limiti, senza pregiudizi e con facilità.

Come può Satana scacciare Satana?

Lunedì  28 Gennaio 2019

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 3,22-30.

In quel tempo, gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del principe dei demòni».
Ma egli, chiamatili, diceva loro in parabole: «Come può satana scacciare satana?
Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi;
se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi.
Alla stessa maniera, se satana si ribella contro se stesso ed è diviso, non può resistere, ma sta per finire.
Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire le sue cose se prima non avrà legato l’uomo forte; allora ne saccheggerà la casa.
In verità vi dico: tutti i peccati saranno perdonati ai figli degli uomini e anche tutte le bestemmie che diranno;
ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito santo, non avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna».
Poiché dicevano: «E’ posseduto da uno spirito immondo».
  • Satana non scaccerà mai se stesso ,  anzi piùttosto può farcelo credere per farci sbagliare per farci cadere nel peccato , per prenderci in giro. Dobbiamo essere sempre Vigili e attenti , perché è furbo è astuto , non si presenterà mai come una strega o come un lupo o come un uomo nero con i denti aguzzi e con le corna , sarebbe un ingenuità per lui . Sei sposato ? Quando vedrai una bella donna che ti cerca ti seduce , stai attento! Quando vedi quel frutto prelibato e hai fame , stai attento! Può essere avvelenato. Satana si presenta come qualcosa di bello , di buono , sta a noi cercare di fermarci prima di prendere le nostre decisioni e chiedere aiuto nel Silenzio a nostro Signore e a nostra Madre , mamma Maria . Si prenderanno cura di Noi.  Quando il dubbio ci assale e la tentazione e vicina , chiediamocelo : Come può Satana scacciare Satana?

 

  • Quando si crede in Dio, devi credere nel Dio onnipotente. Non è solo Dio, Lui è l’onnipotente Dio e Lui ha il controllo totale sulla vita di tutti. Il diavolo, invece, è un personaggio reale che sta cercando nel modo più difficile di strapparti la vita. Se credi che questo sia solo mitologia, sei un suo obiettivo primario perché sai che è esattamente quello che vuole Satana: essere un mito. Ma non è un mito, di questo sono assolutamente convinto. Più di ogni altra cosa al mondo, sono convinto di questo.

ALICE COOPER

“Condividete la fede, raccontate la Buona Novella. Non siete il domani ma l’adesso di Dio”

Quando incontri Cristo non Lo incontri una volta per sempre ma Lui sa stupirti in ogni istante al’ di là di ogni nostra aspettativa. E ci sono dei luoghi privilegiati in cui Dio parla in maniera davvero speciale. Ed è quello che sta facendo in questi giorni a Panama con i giovani di tutto il mondo con la Giornata Mondiale della Gioventù. Usando le parole di una giovane sansalvese che in questi giorni si trova lì “Lo Spirito Santo è pieno di fantasia : è quasi una fantasia impazzita” che travolge all’interno di quell’immenso vortice dell’Amore di Dio di quello che poi naturalmente conduce all’incommensurabile desiderio e necessità di condividere e di trasmettere tanta meraviglia a tutto il mondo. Un cuore che esplode di gioia e che sa contagiare. E non c’è età per tutto questo amore: non si è mai troppo giovani e mai troppo vecchi.

Questa è la testimonianza di una ragazza giovanissima di soli 14 anni, Roberta Maria Di Bartolomeo che ora si trova a Panama

Ho iniziato questo viaggio con tante paure, con  la paura di essere troppo piccola per un’ esperienza così grande, con la paura di non essere all’ altezza, con la paura dell’ adattamento, della nostalgia di casa e addirittura delle persone che avrei potuto avere a fianco…
Sono partita per questo viaggio con un solo piccolo, grande obiettivo….Gesù.
E so che può sembrare scontato ma migliaia e migliaia di persone sono partite per arrivare dall’ altra parte del mondo per questo piccolo enorme amore….
E quando penso a questo tutte le paure crollano, tutte le barriere si distruggono.
E si creano ponti infiniti fra tutte le nazioni che rendono la terra un unico luogo di vita senza barriere e senza muri. All’ apertura il Papa ci ha detto : ” portate nel mondo la cultura dell’ amore e la cultura dell’ incontro , siate costruttori di ponti non di muri “.  Con la tenacia del ” costruttore” vorrei cancellare tutte le mie invisibili insicurezze e le mie grandi paure per provare ad  essere ” il capolavoro” che Lui ha pensato quando mi ha creato. Scoprire il mio talento e farlo fruttare, perché’ ora so che ” Dio  ha creato in ognuno di noi una meraviglia stupenda” non c’e’ eta’ per raccontare tutta questo Amore. E con questa forza ho preparato il mio sacco a pelo per andare alla veglia di questa Gmg che mi sta cambiando la vita.Poi il caldo, la fatica, la stanchezza per tuffarmi in un mare di colori, musica, storie di ogni parte del mondo. Notte di festa, notte di Adorazione,  notte di gioia e preghiera, sotto un cielo nero e una coperta di stelle, notte che ricorderò’ per tutta la vita. Ogni parola e’ scolpita in me :” – Cercate il vostro piccolo pezzo di cielo… Scoprirete di quale pezzo di cielo prendervi cura.
Lui guarda ai vostri sogni così belli
Buttatevi nel vivo della vita….
Lasciamoci bagnare da questa folla come un tutto nell’ oceano della Chiesa e  dell’ umanità’ – cardinal  Bassetti – e poi lui, Papa Francesco : ”
Io per chi sono?
Lo Spirito Santo è pieno di fantasia :
È quasi una fantasia impazzita.
Donaci Signore il coraggio della testimonianza”
Non siate invisibili. Siate influencer di Gesu’ come lo fu Maria.
Condividete la fede, raccontate la Buona Novella. Non siete il domani non siete il frattempo siete l’ adesso di Dio…” e il mio adesso sara’ il ritorno a casa, nella mia parrocchia, nella mia città’ , nella mia scuola. Nel cuore un desiderio:  Arrivederci in Portogallo.

“La Parola ha il profumo del pane appena sfornato che ti risveglia e ti mette buonumore”

(Articolo di don Raimondo Artese)

Dal Vangelo secondo Luca  (1,1-4; 4,14-21)

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.

In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.

Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me;per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore».

Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

Luca dedica il Vangelo a un personaggio di nome Teofilo, di cui non si sa nulla. Teofilo è una parola greca che significa «che ama Dio». Il mondo è pieno di “Teofili”, di cercatori di Dio.

Spesso, il cristiano, è visto come uno che crede a un uomo del passato (Gesù), che “In quel tempo” come di solito inizia la lettura liturgica del Vangelo, ha compiuto segni e ha pronunciato parole di vita, mentre oggi non sembra più agire…

Cercatori che credono che in passato siano avvenuti segni prodigiosi: guarigioni di malati, risurrezioni di morti…

Cercatori che poi divengono improvvisamente uomini appassionati di fantascienza, perché dicono di credere che domani ci sarà il regno di Dio e una vita eterna.

Nel frattempo spolverano i quadri del museo evangelico e aspettano il compimento delle promesse, ritenute improbabili da molti.

Ecco cosa vuole contestare a noi il Vangelo di questa domenica, che siamo cristiani pigri e distratti, che non hanno capito che cosa sia successo.

Luca dice di aver fatto «ricerche accurate su ogni circostanza» e ha scritto «un resoconto ordinato» degli avvenimenti «avvenuti in mezzo a noi»  affinché ci rendiamo conto che gli insegnamenti ricevuti sono affidabili. Ma ci dice anche che essi ci sono consegnati perché diventino vivi oggi tra di noi.

La nostra fede tante volte vacilla anche perché non facciamo questo, perché per pigrizia non curiamo la nostra formazione, ma ci accontentiamo di quel poco che ricordiamo del catechismo o che ascoltiamo nell’omelia della domenica.

Purtroppo, noi crediamo a un Cristo che c’è stato o a un Cristo che verrà, ma non crediamo che Cristo sia vivo, che operi attualmente. Facciamo fatica a credere che la comunità sia il luogo dove gli avve­nimenti di Gesù tornano a essere  attuali e salvifici, a essere “Van­gelo oggi”, cioè storia di salvezza che oggi, si compie tra noi. Il Vangelo non è un ricordo del passato, ma è “la vita adesso”. Vuole dirci a cosa serve leggere la Parola di Dio. Gesù ci dice che la parola tiene viva la speranza del popolo nella promessa, speranza che coltiva questo seme.

Noi dobbiamo essere coloro che attendono che la promessa di Dio si attui, e come il seme gettato nel solco è già un germoglio che cresce. Ascoltare la Parola non è la visita al museo di storia religiosa, addentare un pane vecchio, che sembra immangiabile; ha piuttosto il profumo del pane appena sfornato perché “quotidiano”, un profumo che ti risveglia e ti mette di buonumore, un gusto che ti riconcilia con la vita.

Nel discorso brevissimo di Gesù mi colpiscono due parole: oggi e voi.

La salvezza attesa è qui, è il compimento di una promessa: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

È esattamente la stessa cosa che capita a noi, ogni domenica, quando leggiamole Scritture. Le parole di Dio, che giacciono silenziose nella Bibbia, si compiono, diventano parole di salvezza. Se noi l’accogliamo, la Scrittura diventa una Parola viva, non solo una parola che si rivolge a noi, ma una Parola che si compie tra di noi.

L’oggi di duemila anni fa a Nazareth diventa il qui e ora delle nostre comunità. E sarà così sempre: se la parola eterna, che tiene viva la speranza di ogni popolo, diventa un pane da desiderare e spezzare con tutti.

Grazie, Signore! Dammi occhi per scorgere questa vivificante realtà che è un misterioso e grande dono Tuo alla mia, alla nostra vita di credenti. Amen

 

Lo Spirito del Signore è sopra di me

Domenica 27 Gennaio 2019

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 1,1-4.4,14-21.

Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi,
come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola,
così ho deciso anch’io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teòfilo,
perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione.
Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi.
Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere.
Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto:
Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi,
e predicare un anno di grazia del Signore.
Poi arrotolò il volume, lo consegnò all’inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui.
Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi».
  •  Durante le giornate dovremmo tutti invocare lo Spirito Santo che è in Noi e ci guida per il cammino che il Signore ci ha riservato , senza questa riconoscenza , il cammino può diventare più confuso e più pesante , si perché lo Spirito ci alleggerisce ci da forza e fiducia , quindi  Tutti i giorni ognuno di Noi deve sempre ricordare e pensare , che…Lo Spirito del Signore è sopra di me…

 

  • Noi siamo il nostro spirito, non siamo soltanto il nostro corpo che nasce per percepire il divino. Noi siamo, lo spirito eterno che è già in noi. Quella è la nostra parte più importante. E’ quello che eravamo, che siamo e che torneremo ad essere. Questa vita serve, a stabilire il rapporto con lo spirito che per noi è lo Spirito Santo che ci guida ed è la nostra sostanza. L’uomo è fatto di spirito.

               PIPPO FRANCO

Come Agnelli in mezzo ai lupi

Venerdì 26Gennaio 2019

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 10,1-9.

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe.
Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi;
non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa.
Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi.
Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l’operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi,
curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio».
  • Parlare del Signore credendo fortemente alla sua presenza è bellissimo , farlo con chi non lo comprende , perché è preso solo dalla negatività terrena è un impresa . Ne vale la pena , però , cercare di condividere la positività che mi trasmette Dio con chi ne è lontano , perché si può cambiare sempre ed accettare con sano realismo le situazioni anche più sconcertanti della vita ed aprirsi allo stupore delle imprevedibili visite del Signore…Come Agnelli in mezzo ai lupi…

 

  • L’avaro con i poveri è come il lupo con gli agnelli.

             PROVERBIO SARDO