“Un cieco può guidare un’altro cieco?”: l’esperimento di don Raimondo

(Articolo dei I ragazzi del Clan Agesci San Salvo in servizio alla branca LC.)

Alla Messa domenicale delle 10 della chiesa di san Giuseppe solitamente partecipano molto dai bambini mentre noi  come gruppo Scout partecipiamo alla messa delle 11.30. A sinistra si posizionano i Lupetti (bambini dagli 8 ai 10 anni) e a destra il Reparto (dagli 11 ai 15 anni) e il Clan (dai 16 ai 21anni) che si occupano in modo particolare del servizio della musica e del canto e dell’aiutare i capi in altri servizi.
Alcuni ragazzi del Reparto hanno degli incarichi: chi cerca le persone in mezzo all’assemblea disposte ad andare a leggere la Parola di Dio, chi individia fra i Lupetti quelli che andranno a fare la questua e quelli che faranno i cherichetti.

Noi conosciamo il nostro don Raimondo Artese e sappiamo che anche se alcune volte eccediamo con il volume lui non ci rimprovera.

Durante le sue omelie ci chiama in prima persona durante la liturgia rivolgeci delle domande durante l’omelia per aiutarci a comprendere la Parola che è stata proclamata. Spesso si rivolge a noi come per colpirci e si pensa “ma come fa a saperlo?”

Il Vangelo  di domenica 3 marzo parlava di un cieco che guida un altro cieco e di noi che abbiamo la trave nell’occhio e vediamo la pagliuzza nell’occhio dell’altro. Don Raimondo per farci immergere nel cuore di questa Parola ha chiesto l’aiuto di due lupetti Andrea e Francesco per fare un esperimento. Prima ha bendato Francesco e l’ha fatto camminare portato per mano da Andrea e poi ha bendato anche Andrea, senza farlo sapere a Francesco, e ha chiesto di venire avanti, però nessuno dei due riusciva a individuare la strada.

Ha voluto farci capire che a volte noi ci fidiamo di chi ci sta accanto, anche se non riesce a vedere la strada giusta, perché come noi ricerca una felicità immediata. Invece dell’unico che possiamo veramente fidarci è del Cristo che ci ha dimostrato salendo su quella croce che il suo Amore è grande e ci ha detto che dal nostro cuore dipendono le scelte della vita e se è triste esce rancore, delusione, amarezza, invidia, gelosia.

Invece da un cuore traboccante dell’Amore di Cristo può uscire pace e amore.

“Gli scout sono come una grande famiglia”: capi ricaricano le loro batterie a Pompei

Nella nostra città ci sono tanti uomini e donne che volontariamente e gratuitamente si mettono a disposizione dei più piccoli per “prenderli per mano, mettersi al loro fianco e guidarli sulla strada della vita”.

Per fare questo servizio rinunciano a parte del loro tempo libero per donarlo alle future generazioni non solo per stare con loro ma anche per formarsi. Alcune di queste figure presenti a San Salvo sono i capi scout. Sabato e domenica scorsa, insieme al parroco don raimondo Artese, si sono recati a Pompei per ricaricare le loro “batterie”. Di seguito l’esperienza di Isabella Altieri

Anche noi Adulti, come i ragazzi, facciamo le uscite e ci prendiamo del tempo per riflettere e per stare insieme. Il nostro obiettivo in quest’uscita è stato “Il Progetto del Capo” che è uno strumento sulla crescita personale e metodologica degli adulti che sono in associazione.
Ognuno di noi ha verificato il suo vecchio progetto e stilato il nuovo che lo accompagnerà nei prossimi tre anni.
Cerchiamo di trovare luoghi dove la spiritualità è al primo posto. Il Beato Bartolo Longo, sicuramente ha voluto darci un input per spronarci all’attenzione verso gli altri, in modo particolare i piccoli.

Questa la testimonianza di un capo: «Gli scout sono una grande famiglia in cui si condividono molte esperienze, si fanno scelte per un cammino di fratellanza, lealtà, rispetto e semplicità. Come ogni famiglia, che si rispetti, all’interno ci sono componenti che cercano di educare i più piccoli, di prenderli per mano, di mettersi al loro fianco e guidarli sulla strada della vita. Queste persone definite dall’associazione scout capi hanno bisogno di “ricaricare la batteria”, di avere un momento tutto loro dove condividere pensieri, propositi e progetti. Quest’anno i capi scout del “San Salvo 1”, hanno scelto come meta per “ricaricarsi”, il Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei. Luogo in cui abbiamo condiviso il nostro essere capo, ci ha uniti in abbraccio fraterno e tanta positività da riportare nel gruppo.» (Katia Vespasiano)

Vogliamo ringraziare anche il Parroco della Parrocchia di S. Francesco di Paola in Scafati che ci ha accolto e ci ha fatto vivere la celebrazione Eucaristica con la comunità e con il gruppo Scout della Parrocchia.
Abbiamo vissuto, in questi due giorni, dei momenti di aggregazione, condivisione, gioia ricaricandoci e ripartendo alla grande sotto la guida della nostra Mamma del cielo. Desidereremmo che anche altri adulti si lasciassero coinvolgere mettersi in gioco con noi per essere anche di supporto alle attività organizzate dagli Scout.

Isabella Altieri ( la capo gruppo)

All’insegna della condivisione la prima uscita dei “Lupetti”, i piccoli dell’Agesci

Domenica 18 novembre 31 “Lupetti”, il gruppo dei piccoli (8, 11 anni) dell’ Agesci della parrocchia di San Giuseppe hanno vissuto una intensa giornata a Lentella.

E’ stata questa la prima uscita dell’anno ed è stata l’occasione per “accettare” nel “Branco” 13 bambini che si stanno approcciando a questo cammino umano e di fede e in cui avranno sicuramente modo di vivere tante bellissime esperienze.

E’ questo il primo step di conoscenza del cammino scout prima della “promessa” ufficiale a voler entrare nell’Agesci. Fino a questo giorno si contraddistingueranno con un fazzolettone bianco.

A noi capi ha dato tanta gioia condividere questo tempo con i bambini e poter accettare gli altri cuccioli nel branco  del San Salvo 1. 

Anche se la la giornata è stata abbastanza fredda, i lupetti ci sono messi in gioco,ascoltando tutto ciò che gli è stato proposto .

Il momento più bello forse è stato quando abbiamo condiviso tutti insieme il cibo che avevamo portato,ognuno ha dato il suo panino all’altro senza pensare a quello che la mamma gli aveva preparato.

Ma la strada è ancora molto lunga quest’anno i punti che il nostro progetto educativo prevede sono: l’educazione alla giustizia e l’educazione alle regole.

Ci auguriamo che  loro possano crescere, anche se attraverso il gioco, conquistando competenze e responsabilità.

Inoltre ringraziamo le famiglie che ci affidano i propri figli e hanno fiducia i noi.

Lo Staff LC

Oggi il gruppo Agesci San Salvo inizia un nuovo anno nel cammino scout

Inizia oggi un nuovo anno all’insegna del cammino scout per il gruppo Agesci di San Salvo della parrocchia di San Giuseppe.

L’uscita dei passaggi di quest’anno si terrà sabato 20 e domenica 21 ottobre. L’appuntamento è fissato alle ore 15.00 davanti al sito del monumento di Baden Powell antistante il plesso scolastico di Sant’Antonio in uniforme perfetta.

A piedi si recheranno a San Salvo Marina. Alle ore 19.30 Don Raimondo Artese celebrerà la santa messa  nella zona paninari e dopo un momento di convivialità con tutti i genitori, i ragazzi resteranno a dormire in tenda.

Domani alle ore 9.30 raggiungeranno il campo anche il gruppo dei più piccoli, i “lupetti” (8-10 anni) per partecipare tutti insieme al rito dei “Passaggi”

Chi si vuole aggregare a questo bellissimo cammino si può rivolgere al parroco don Raimondo Artese o ai capi scout di riferimento Isabella Altieri e Giuseppe Gallo.

 

“Ognuno di noi ha una vocazione”- Anche gli Scout di San Salvo hanno incontrato i seminaristi in missione

Gruppo scout del “San Salvo1”)

Anche il gruppo scout del “San Salvo1” ha incontrato i seminaristi; erano presenti i Capi, i ragazzi del Clan e l’Alta Squadriglia del Reparto (ragazzi dai 15 fino ai 21 anni).

«Noi ragazzi del reparto San Vitale e Santa Valeria abbiamo condiviso il nostro percorso scout.
Dato che per raccontare dello scoutismo a parole, ci vorrebbero giornate intere, abbiamo mostrato un video, che raccontava il nostro modo di essere con foto e canzoni. Poi abbiamo cercato di rispondere alle loro domande su questo mondo a loro sconosciuto, abbiamo raccontato loro gli aneddoti più divertenti, che hanno reso i campi estivi indimenticabili. In seguito a questo momento divertente i protagonisti della serata sono diventati i seminaristi, raccontandoci della loro vocazione e della scelta di intraprendere questo cammino.» (Orchidea Premurosa)

«Per animare la serata li abbiamo coinvolti con un bans. E dalle domande posto loro abbiamo capito, che grazie  al forte sentimento che provano verso Dio, sin da quando erano piccoli, con il passare degli anni, è cresciuto con loro e si è fortificato sempre di più, a tal punto da intraprendere questo stile di vita ed entrare in seminario. Il messaggio che abbia colto è che bisogna essere sempre aperti a qualsiasi tipo di chiamata.» (Pinguino Curioso)

Mentre i capi hanno parlato un po’ della gestione del gruppo e di ciò che fanno insieme ai ragazzi, molte sono state le domande che i seminaristi hanno fatto a loro e ai capi, una in particolare era “se loro si vergognavano di portare l’uniforme, un po’ come loro, che molte volte vengono presi in giro.”
I ragazzi hanno risposto che sono contenti di ciò che fanno, anche se qualche volta il giudizio della gente a loro da fastidio, ma l’affrontavano con il sorriso perché, se una cosa viene fatta con amore, vale il doppio e ti riempie il cuore di gioia in quanto sei davvero te stesso.
Un capo ha messo in evidenza il fatto che molte volte è difficile far capire agli altri quello che tu fai, ma in fondo se le condividi con le persone vedono che tu stai bene può essere per loro da stimolo affinchè anche gli altri, siano coinvolti “a sporcarsi le mani”.

Altra domanda interessante che ragazzi hanno fatto: «Ma voi dite sempre che avete avuto una chiamata ma Gesù mica arriva e vi dice entra in seminario; come è avvenuto tutto ciò?» Ognuno di loro ha dato una risposta differente ma la risposta che ci ha dato Gianmarco mi ha colpito: «Ognuno di noi ha una Vocazione (= chiamata) sia quella dell’Educatore sia quella del Matrimonio che quella del Sacerdozio… anche per voi ragazzi se dovesse arrivare quella vocazione, Gesù, non vi preoccupate, vi farà capire ciò che vorrà da voi.»

Nonostante fosse tardi, i ragazzi si sono fermati a parlare con loro; questo fa capire che l’incontro non è stata una formalità ma un segno di condivisione e crescita. (Corallo Premuroso)

Nelle mani del papa il fazzolettone degli scout sansalvesi

Diversi scout sansalvesi hanno partecipato all’incontro con Papa Francesco a Roma di domenica 12 agosoto in vista della preparazione del Sinodo dei Giovani del mese di ottobre.

Tantissime sono state le esortazioni e gli spunti di riflessione forniti dal Pontefice ai tantissimi giovani accorsi per l’occasione nella capitale. Tra queste “Siate pellegrini sulla strada dei vostri sogni.. I sogni dei giovani fanno un po’ paura agli adulti. Fanno paura, perché quando un giovane sogna va lontano.”

Il modello del sognatore indicato è quello di San Francesco, un ragazzo che non seguì la strada indicatagli dal padre, un grande uomo d’affari. “Dicevano fosse un pazzo e invece “ha cambiato la storia dell’Italia. Ha rischiato di sognare in grande; non conosceva le frontiere e sognando ha finito la vita. Solo con Dio, ha aggiunto, i grandi sogni non si trasformano in “miraggi o delirio di onnipotenza …siate pellegrini sulla strada dei vostri sogni, rischiate su quella strada, non abbiate paura ..Non ho mai conosciuto un pessimista che abbia concluso qualcosa di bene”.

Il cammino degli Scout cattolici porta impressa l’impronta di san Francesco, il ragazzo usato come modello da Jorge Mario Bergoglio.

Di seguito le testimonianze di due ragazzi scout sansalvesi su quanto hanno vissuto durante questa esperienza

Dopo 10 ore di sonno mi sveglio con un buon sapore di Route in mente…è stato un bel periodo di 9 giorni speso bene insieme a Voi tutti.. Ognuno di Noi ha avuto l’occasione per crescere un po’, e credo lo abbiamo fatto tutti, forti della Fratellanza e Sincerità che ci contraddistingue e che abbiamo sempre messo in campo dal primo istante fino alla verifica di ieri sera.

Quando il risveglio comincia con messaggi del genere,penso voglia dire che veramente abbiamo fatto la differenza,che qualcosa in ognuno di noi è realmente cambiato..che dire ormai è come se voi foste una seconda famiglia per me ed è strano tornare a casa..tornare a casa sapendo di averne lasciata un’altra tra le montagne. Tornare a casa sapendo di dover cominciare una routine che ormai avevamo quasi dimenticato e che forse nemmeno ci mancava così tanto (almeno per quanto mi riguarda). È vero,la fatica non è mancata,come non sono mancate le difficoltà di percorso,ma ce l’abbiamo fatta e sono FIERA di far parte di un Clan così! Vi voglio bene

Piene di emozioni, si sono concluse le Vacanze di branco 2018

Il 29 luglio 2018 si sono concluse, per 31 “lupetti” sansalvesi, le Vacanze di Branco 2018 iniziate il 22 luglio scorso.

Una settimana molto intensa e ricca di emozioni quella vissuta da lupetti, capi e cambusieri del gruppo Agesci di San Salvo a Collelongo (Aq).

I capi prima di avviare il campo si sono prodigati per programmare e organizzare nei minimi dettagli la settimana in cui avevano deciso di rinunciare al loro tempo libero per dedicarlo alla crescita dei più piccoli della parrocchia di San Giuseppe.

Bambini tra gli 8 e i 10 anni hanno vissuto di sicuro un’esperienza unica lontano dalle loro famiglie e dalla vita di tutti i giorni e chiamati anche ad effettuare dei piccoli percorsi personali di autonomia, di condivisione e di dinamiche di gruppo nel bene e nel male.

Nell’ultimo giorno,come consuetudine in questi tipi di campeggi, anche i genitori sono stati chiamati a vivere l’esperienza degli scout con i loro figli e con gli altri genitori in un clima di convivialità e dello stare insieme.

Durante la preghiera che ha preceduto il pranzo, Achela (capo di riferimento dei lupetti Matteo Fabrizio) e di tutti è andato a Eugenio Di Petta, un uomo da tutti conosciuto per il suo grande carisma nello scoutismo sansalvese e venuto a mancare nell’ottobre 2016: “Ti dobbiamo tantissimo! Ci manchi da morire”. Un pezzo importante di Eugenio era presente in questo campo con il suo stesso spirito di servizio: il suo papà si è messo a disposizione come cambusiere.

Lacrime piene di emozioni e di gioia hanno accompagnato anche il momento di “chiusura del cerchio” (tipico momento scout che conclude ogni attività) e della giornata.

Questi alcuni dei commenti che i genitori al ritorno a casa, dopo aver vissuto la giornata conclusiva e ascoltato i loro figli, hanno postato sul gruppo whatsapp dei “genitori dei lupetti”:

Ho sempre scritto poco sul gruppo perché preferisco parlare di persona ma gli elogi, in questo caso, vanno fatti anche scritti.
Sono cresciuta insieme a Luca, ho visto crescere Matteo ed Elena, ho avuto il piacere di conoscere Giuseppe e i ragazzi del clan…fiera di voi e della strada che avete percorso. Ci vuole fede, passione ed amore verso il prossimo per dedicarsi agli altri e per averne cura, e voi ci siete riusciti. Che la vostra sia sempre una “buona caccia”! Un grazie particolare va a chi, dietro le quinte, si è preso cura dei nostri figli: Maria Pia, Vito, Pierino, Daniele e Giovina

Grazie infinitamente di cuore per la premura, l’affetto e l’emozione che mettete in ogni momento dedicato a questi bambini. Non sempre si riesce a comprendere tutto il lavoro di preparazione che c’è dietro, ma il sorriso dei nostri figli e i loro racconti lo testimoniano efficacemente . Grazie capi, grazie cambusieri.

Ci associamo ai ringraziamenti ai capi, allo staff a tutti quelli che sono stati vicini ai nostri bambini in questa settimana. Non é retorica. Viviamo in un mondo difficile dove si stanno perdendo i valori veri. Avere accanto alle famiglie educatori come i nostri capi scout , dá forza ai nostri insegnamenti e fa crescere i bambini in modo sano

Grazie grazie grazie di cuore a tutti. Lo scoutismo è davvero una grande risorsa, un grande alleato nella difficile arte educativa. Il Signore continui a benedire questa sana realtà di San Salvo. Grazie ancora.

E’ iniziata l’avventura di 30 piccoli lupetti a Collelongo

Domenica 22 luglio i più piccoli del gruppo Agesci della parrocchia di San Giuseppe sono partiti, domenica mattina, subito dopo la messa delle ore 8.30, alla volta di Collelongo in provincia dell’Aquila.

Per molti di loro è la prima volta che per una settimana vivranno lontano da casa e senza la loro famiglia. Una straordinaria esperienza di crescita che li aiuterà a diventare grandi.

C’è anche chi festeggia il compleanno insieme agli amici scout.

Per altri invece sarà l’ultimo anno da lupetti, prima di passare, nel caso vorrano continuare il cammino scout,  al reparto, la tappa successiva in cui impareranno, tra le tante altre cose, a montare e vivere in una tenda, cucinare con il fuoco e a condividere con gli altri la vita di campo.

Oltre ai capi anche altri volontari sono andati per dare una mano nel campo per la cucina e ogni altra esigenza. Tra i volontari anche dei nonni che si sono messi a disposizione con tutto il cuore.

I piccoli “Lupetti” torneranno domenica 29 luglio, insieme ai loro genitori che in quel giorno andranno a condividere la vita di campo con i loro figli

“Siete voi che dovrete costruire la vostra storia”

Si è concluso il 15 luglio il campo estivo 2018 vissuto quest’anno a Gioia dei Marsi e iniziato il 7 luglio per i ragazzi del Reparto San Vitale e Santa Valeria.

Una settimana molto intensa con qualche piccola comodità in più rispetto ai campi degli anni precedenti ma sempre con lo stesso spirito di avventura e di crescita, comunione e condivisione con tutti i compagni di viaggio.

Nessun campo è uguale all’altro, ognuno ha le sue peculiarità. L’ultimo giorno è stato vissuto, come ogni anno, anche con i genitori. La giornata è iniziata con un musical scritto e diretto e gestito da tutti i ragazzi scout. Tutti si sono messi in gioco, ognuno in un ruolo ben definito (scrittura del testo, regia, scenografie, ballo, recita, musiche, audio, luci e fumi, recita ecc.).

Dopo il musical, don Emidio Cerasani, parroco delle Chiese di Alto la Terra in Tagliacozzo, ha celebrato la santa messa portando i saluti di don Raimondo Artese che non è potuto essere presente per altri impegni e del vescovo di Avezzano Piero Santoro. A conclusione della Santa Eucarestia il giovane sacerdote ha invitato gli scout anche a far visita alla sua parrocchia e ha invitato i capi a intensificare il servizio di visita agli ammalati della parrocchia da parte dei ragazzi. “Avere a che fare con la sofferenza aiuta a comprendere ancora di più che ognuno di noi è un grande prodigio di Dio”.

Sono seguiti momenti di convivialità e di condivisione del pranzo tra genitori, ragazzi e capi scout. L’armonia e il suono della fisarmonica di uno dei ragazzi che ha richiamato tutti i ragazzi e allietato i momenti del pranzo con i classici canti del folclore abruzzesi.

Per l’ultima gara del campo anche i genitori e i capi potevano dare una mano: “sotto un sole cocente” smontare le tende e le sopraelevate e caricare il tutto sui furgoni per fare ritorno a casa.

Il campo si è concluso con la proclamazione della squadriglia vincente che si è aggiudicata una nuova batteria di pentole e con gli appelli dei capi.: “in questo campo ognuno ha fatto un passo avanti, chi più piccolo e chi più grandi ma tutti siamo cresciuti e abbiamo vissuto in comunione anche se questo qualche volta può essere costato fatica e sacrificio …applicate ciò che avete imparato in questi sette giorni anche fuori…. siete voi i protagonisti della vostra storia”

Foto dei genitori dei ragazzi scout